Bisognerebbe poter tornare bambini, per rivivere fino in fondo l’atmosfera del Natale.
E’ dicembre di un anno lontanissimo: rivedo la mia maestra, seduta accanto alla cattedra.
Si chiamava Giuseppina Furnari, aveva gli occhi scuri e penetranti, in armonia con la pelle chiara e le guance rosse, i capelli sempre raccolti.
Il suo viso emanava uno strano calore, particolarmente intenso, ma al di là di ogni memoria del fisico di una persona, lei mi è rimasta impressa nell’anima.
La maestra Furnari veniva da Piazza Armerina, ma abitava a Valguarnera. Ci raccontava che