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ICASTICITA’ DI UNA PARLATA VIVA - Non ci si sente davvero a Valguarnera

Desidero chiudere questi racconti con un mio modesto omaggio a Francesco Lanza, un figlio illustre della mia terra, uno scrittore che seppe ritrarre «il lato comico» della vita e, specialmente nei «Mimi Siciliani», piegò la sua arte personalissima all'intento di far ridere e divertire il lettore.

Lo vidi poche volte al paese, perché egli se ne stava

VARIETA’ AL “SACRO CUORE”

          Che i miei compaesani amino la musica più degli abi­tanti dei paesi vicini, lo sapevo già da bambino, quan­do mi raccontavano che a Grottacalda si distinguevano da tutti gli altri minatori perché

LA GITA NOTTURNA

        La montagna di Rossomanno ha esercitato sempre un grande fascino su di noi sin da quando ragazzi ci andavamo in gita col parroco Magno: il fascino dell’antichi­tà. Sapevamo che c’erano i resti di una cittadina greca, di un castello e di un convento, e Michelino ed io decidem­mo di

DOLCE PAESE

Il preside era stato perentoriamente rigoroso quel giorno (era il sabato 20 dicembre del 1932): sarebbe stato gravemente punito chi avesse anticipato le vacanze di natale assentandosi il successivo lunedì, che le precedeva, non sarebbe stato riammesso in classe, se non

UNO SCHERZO

         La grande guerra era finita, i soldati che non erano ca­duti al fronte erano tornati; ma al paese non si vede­vano compensi ai sacrifici sostenuti, se si esclude una ma­gra soddisfazione per la vittoria conseguita, insieme con la commozione quando la banda intonava

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