VIAGGIO IN SICILIA
Agavi folli d’arsura
pungono l’aria pesante
su coste dirute.
Strade interminabili avvolgono
brulle colline
sotto un cielo di solitudini.
Nella stoppia riarsa
chiocciole secche di sole
biancheggiano alla canicola.
Finalmente sorge il paese
grigio di pietre.
Muli infingardi scalciano
il torpore di scirocco
Uomini dagli avidi sguardi di califfi
consumano pietre sconnesse
da millenni di resa, con intima
angoscia fatta di noia.
Valguarnera, agosto 1969
(da “Il viaggio Verticale”, 2001)
A NONNO LUIGI
Ero giovane allora, quando
ti vidi su pietre già consunte
d’una afosa via. Seduto in cerchio,
al viola del tramonto, sgranavi
il giorno coi soliti compagni
ricchi sol d’anni e di saggezza antica.
Mi abbracciasti felice,
poiché novella sposa
venuta di lontano a perpetuare
schietta la stirpe. Tu cogliesti per me
mandorle acerbe, fresche
di mallo intatte come gemme,
e rubri fichi d’India cresciuti a caso fra la magra terra.
Le acute spine del carnoso frutto
togliesti netto, quasi a voler
fugare dolori e rovi dalla vita mia.
Là dove morde il suono il marranzano,
riposi in pace e resti vivo
negli occhi di noi figli e nei pensieri.
Valguarnera, agosto 1976
(da "Il mio terreno limite, 1984)
VITA DI PASTORE
Agra è la vita del pastore,
che costeggia cupo
fra crepacci e dirupi,
il torrente dalla voce fragorosa.
E nei giorni squillanti, sereni
come un dio preistorico
rintuzza il fuoco
intorno alla caldaia
e il caldo siero fumante
con mestoli di legno, accaglia.
Si spande sul vestito irsuto
di lana, l’afrore del vino nuovo
che arroventa la gola.
E d’un fiato rapprende
la mestizia dell’amata lontana,
la nenia arcana del piffero.
E nel deserto greve
della rada sterpaglia
rapido intaglia
sulla conocchia della sposa,
la fiera solitudine.
Valguarnera, s.d.
(da “I giorni del desiderio” 1988)
GRANITA DI CAFFÉ
Tornano gli emigranti
nel natio paese
con macchine spocchiose
sempre più grandi.
Giusta rivalsa d’atavica
miseria che attanagliò
la cruda giovinezza.
Tornano a risentire
usuali sapori dell’infanzia,
pane caldo di forno
sapide olive, cremolate
e granite di caffè.
Poi nelle afose notti,
profumate di menta
e gelsomino, lanciano
lunghi sguardi alle ragazze
E passeggiano insonni
voluttuosi e spavaldi,
confessando insanabili
amori alla luna d’agosto.
Valguarnera, agosto 1973
(da "L'amore imperfetto" 2003)
GRANITA DI CAFFÉ (traduzione inglese)
They come back, in the end,
in their shiny cars
bigger and bigger ones, down the years
to the small town they left behind
turning the tables fair enough
on the ancestral privations
that stunted their raw youth.
They come back, to regain
the taste and smell of then
bread warm from the oven,
salt-sharp olives, cremolate,
granita di caffè.
Then, in the thick, not night
full of the scent
of jasmine and wild mint
they eye the girls, intent
and walk, insomniac,
cocksure, self-pleased,
uttering their unappeased
longings to the august moon.
Valguarnera, august 1973