UN ALBERO SRADICATO E PORTATO ALTROVE (Leggendo “Il Treno del nord” di Francesco Scalzo)

L 'autore  è un emigrato  di Valguarnera che lascia la Sicilia nel secondo Dopoguerra e si trasferisce prima nelle miniere di carbone del Nord della Francia  poi in quelle del Belgio. L' accordo economico-politico stipulato tra Belgio e Italia nel 1946, l'Accordo del Carbone1, la Bataille du Charbon di cui  è promotore il primo ministro belga Achille Van Acker stipula che per ogni italiano che andrà a lavorare nelle miniere di carbone, l'Italia, in grave crisi economica dopo la Seconda Guerra Mondiale e  in fase di ricostruzione industriale, riceverà 70 chili di carbone.
Prima di ripercorre quest'odissea, l'autore illustra la sua vita da pastorello a 10 anni, negli anni 30, in un paesello dominato  da una chiesa che sfrutta senza  pudore l'ignoranza dei cittadini, da lui definita “un lupo in mezzo al gregge” e da  un pugno di latifondisti che usa impunemente  la mafia per assestare il proprio potere a Valguarnera, in cui  le prospettive di migliorie sono quasi inesistenti. Il pensiero di Scalzo è lucido quando riconosce che

IL DECAMERONE SICILIANO

[Melo Freni, noto giornalista e scrittore siciliano, si è recato più volte a Valguarnera sulla tracce di Francesco Lanza, come racconta in questa lettera indirizzata all’antropologo Luigi Lombardi Satriani. La lettera non è datata ma con ogni probabilità risale ai primi anni 1980. E.B.]

Caro Luigi, hai dunque ricevuto la fotografia che mi hai chiesto del paese di Francesco Lanza, quello strano paese che sottintende il secondo nome di Caropepe, da cui la “carrapipana” della commedia “L’aria del continente” di Nino Martoglio, che quando smette la finzione di essere continentale fa gridare al suo amante siciliano “ah, carrapipana è”. Visto che ho incominciato questa lettera con un fuori tema, rispetto al contenuto che deve avere, consentimi di concludere la licenza: la commedia di Martoglio è bella, la carrapipana ha dato notorietà al suo paese, ma è manchevole che

IL TRENO DEL NORD

Francesco Scalzo è nato a Valguarnera nel 1926, appartenente una nota famiglia di macellai. Nel 1952 emigra in Belgio, a Seraing, dove lavora in miniera e nell’industria siderurgica e dove rimane fino...

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UN NERO A VALGUARNERA

Jean, un africano che da giovane, molti decenni prima, era stato a Valguarnera ospite dell’amico Enzo, riceve una lettera che lo induce a ritornare in paese. È ancora una volta ospite del vecchio amico che, per l’occasione, è ritornato anche lui. Escono da casa per

IL GIARDINO DI MIMOSE

Mia madre, nella sua imponente bellezza di donna matura e ancora giovane, sferruzzava seduta all’ombra che la casa proiettava sul giardino nel primo pomeriggio di luglio e, di tanto in tanto, alzava una mano a cacciar via

PAOLINA

Era bella Paolina, col vestito rosa a pieghe e il cappello di paglia in tinta, che passeggiava con la sorella lungo via Garibaldi che pullulava di gente per la festa di San Cristofero. Quel vestito glielo aveva cucito la sua zia Paola Blanca, sarta rinomata in paese, e vi aveva messo tanta cura perché, proprio sua nipote, quel giorno

U PUVIREDDU

‘N picciriddu  picciriddu, puvreddu  puvreddu
cammnava ‘e strati strati ca paria ‘n vicchiareddu.

Trascinava li gammuzzi, comu scroppi ‘nsiccamati,
e avia li gargiuzzi sculuruti e

Vincenzo il fontaniere: IL VELENO PER I TOPI

Giuseppe Di Fonte, commerciante di Valguarnera, passava il periodo estivo nella sua casa di campagna, in contrada Mandrascate. Quella volta, prima di traferirsi per la stagione estiva, si accorse che stranamente, nella sua residenza di villeggiatura, si vedevano topi dappertutto. Certamente non poteva portare la famiglia in campagna in quelle condizioni. Si sa. le donne in particolar modo, sono terrorizzate dalla

IL MESSICANO

Don Calogero, di mestiere messo comunale, era fiero dell’orticello che aveva creato nel suo appezzamento di terreno in contrada Mandrascate. Durante l’estate riusciva a produrre pomodori, melenzane e peperoni per la famiglia. Tutta roba di grande qualità perché l’acqua che usava era potabile e, quindi, niente prodotti che potessero nuocere alla salute.
Nel terrazzo della sua abitazione di Valguarnera aveva installato un cannocchiale potentissimo per

Vincenzo il fontaniere. I CIOCCOLATINI PURGATIVI

Tutti sanno che nelle farmacie sono in vendita dei finti cioccolatini che si danno ai bambini per purgarli. Vincenzo il fontaniere quando venne a sapere della loro esistenza ne inventò una delle sue. Al Circolo Operai di Valguarnera, la sera si giocava a carte. Un gruppo di cinque amici, ogni sera si riuniva per

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