Quando Vincenzo il fontaniere e Svampa Lavùr andavano a caccia insieme, partivano dal paese la mattina mentre era ancora buio.
Vincenzo si sedeva dietro assieme al cane, il suo compagno alla guida, mentre nel sedile di davanti mettevano la gabbia con il furetto. Svampa Lavùr, visto che la macchina era sua, voleva decidere da solo il posto dove andare a cacciare. Questa cosa a Vincenzo non sempre andava bene e spesso finivano per litigare.
“Ma unna vai? Fèrmat e pìgghia a destra!” gridò Vincenzo.
Preso di sorpresa, Svampa Lavùr frenò di colpo: “Ma s po sapìr ch vwi? Iu a destra nan c vai.”
E Vincenzo: “Allura a màchna na pwrt chiù. Fèrmati màchna!”
Svampa Lavùr ridendo ingranò la prima per avviare l’auto. La 127 non si muoveva di un millimetro.
“Gira a destra o a màchna nan s mov”, disse Vincenzo.
“Chista è bella ch c pghiàu a sta màchna? Ora gir a destra e v’rìm s part” rispose Svampa Lavur
E Vincenzo: “Parti màchna!”
L’autista sicuro che l’auto non sarebbe partita, mise in moto, ingranò la marcia, girò lo sterzo a destra e la FIAT 127 si mosse regolarmente. Arrivarono sul posto senza che nessuno dicesse una parola.
Quello fu il giorno di caccia più silenzioso della loro storia.
Svampa Lavùr non riusciva a capire quello che era successo. “Fermati macchina” e la macchina si era fermata; “Muoviti macchina” e la macchina si era mossa. Non sparò un colpo tutto il giorno, non aveva voglia di cacciare. Vincenzo, invece, si era divertito ed aveva preso pure due conigli. Alle 11 Svampa Lavùr si mise in macchina, guardò Vincenzo e gli fece segno di salire.
Così arrivarono in paese, davanti alla casa del fontaniere e mentre stava per scendere dalla macchina, Svampa Lavùr disse “Prima ca t n vai maia spiegàr a storia ra màchna ch fa chidd ch rii tu.Ch cazz facist?”
E Vincenzo: “P f’rmàr a màchna tirai u fren a man e p farla pàrt’r ciù lvài>>.
Svampa Lavùr respirò profondamente e disse: “Tu cu mia nan c njsc chiù e va fa ncul…”.
Vincenzo raccontò la storia a tutti i cacciatori del paese, tanto che ogni volta che Svampa Lavùr si metteva in macchina tutti quelli che lo vedevano gridavano: “Màchna part!”
Nino Santamaria